giovedì 26 marzo 2020

Il disco di Newton per i piccoli: realizziamo una trottola!

Un piccolo laboratorio per realizzare una trottola con le tinte dell'arcobaleno e scoprire di quali colori è fatta la luce.


La trottola è uno degli strumenti di gioco più diffuso a livello mondiale ed ha origini molto antiche. 
Essa infatti risale ancor prima del Medioevo. In Italia si è diffusa nel dopoguerra. In Sicilia, precisamente a Montedoro, esiste un monumento dedicato proprio alla trottola. 

Ed ora iniziamo il laboratorio.
Materiale occorrente:
·         cartoncino bianco

·          una tazza per la colazione o il tappo di un barattolo
·         colla vinilica
·         dei pennarelli o matite colorate (rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto)
·         una matita e una gomma per cancellare 
·         forbici a punta tonda
·         una moneta da 5 centesimi

1.    Poggia la tazza per la colazione o il tappo di un barattolo sul cartoncino e con la matita disegna il perimetro (se il cartoncino è troppo sottile incolla due dischi uno sopra l'altro con la colla);
2.    Ritaglia con le forbici il cerchio che hai disegnato sul foglio. Mi raccomando cerca di farlo con precisione;
3.    Ora disegna le aree da colorare. Disegna una retta che parta dal centro del cerchio e falla arrivare fino al bordo e da qui disegna 7 spicchi abbastanza simili tra loro e colorali usando pennarelli o matite colorate  (rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto)


4.    Una volta ottenuto il disco colorato fai un piccolo taglio al centro del cartoncino con l'aiuto di un genitore ed infila la moneta con un po' di colla. Se preferisci invece della moneta puoi fare un piccolo foro (sempre al centro del cartoncino) e infilare la matita.
5.    Aspetta con un po' di pazienza che la colla si asciughi.
6. E’ arrivato il momento di far ruotare la trottola e, come per magia, i colori si mescoleranno e apparirà il BIANCO!
Se l’esperimento non riesce riprova! Hai solo bisogno di un po’ di allenamento o di aumentare la velocità della trottola.
Buon divertimento!!! 
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Un po' di storia...
La trottola era un giocattolo diffuso già tra i Greci (chiamata Paleo viene menzionata nell’Iliade) e i Romani, che la consigliavano come passatempo al posto dei dadi. I Romani la chiamavano "turbo" e sembra che si disegnasse per terra un grande cerchio diviso in dieci settori numerali, ad ognuno dei quali corrispondeva un punteggio. Lo scopo del gioco consisteva nel far roteare la trottola nel centro, raggiungendo così il massimo punteggio.

Gli Egizi si avvalevano di trottole in legno di cisto, mentre le popolazioni indigene di Asia e Africa utilizzavano ghiande o altre trottole rudimentali in legno.
Attorno al XIV secolo si ha la massima diffusione della trottola, specie in Inghilterra dove era abbinata addirittura a certe cerimonie religiose. Il Martedì Grasso si organizzavano corse di trottole lungo le strade delle parrocchie.
Le trottole erano diffuse anche tra gli indiani del Nord e del Sud America da molto prima dell'arrivo di Colombo. Gli Inuit, una popolazione delle coste artiche, cercavano di far fare alle trottole un giro completo delle loro abitazioni soprattutto in inverno.
Particolarmente in Giappone è diffusa la produzione artigianale di questo giocattolo. Molti artigiani di questo paese sanno creare trottole "partorienti", ovvero che ne liberano altre più piccole durante il loro giro.
Nel Borneo e nella Nuova Guinea dopo la semina i contadini fanno girare le trottole per stimolare la crescita dei germogli.

A cura di Anna La Barbera



mercoledì 25 marzo 2020

Possiamo sopravvivere all'estinzione delle api?

Esistono 20.000 specie diverse di insetti impollinatori selvatici, il 90% dei fiori selvatici dipendono da questi insetti, il 75% della produzione alimentare dipende dagli insetti impollinatori (non solo le api domestiche)....
Cosa faremmo se le api scomparissero dal pianeta? Quale rischio per l'ecosistema globale? E come cambierebbero le nostre abitudini e la nostra dieta?

martedì 24 marzo 2020

Il disco di Newton - Esperimento sulla luce



Un piccolo laboratorio per costruire 
il disco di Newton 
e capire di quali colori è fatta la luce.



Il disco di Newton è un disco composto da sette settori colorati secondo i colori dell’arcobaleno di dimensioni diseguali.  Prende il nome dal suo inventore: Isaac Newton, il fisico inglese che all’età di 23 anni rimase affascinato dal passaggio di un raggio di luce attraverso un prisma di vetro. Notò che il prisma non solo deviava la luce ma la scomponeva in un insieme di colori (gli stessi dell'arcobaleno). Mescolando i raggi colorati di un prisma scoprì, con sua sorpresa, di riuscire ad ottenere la luce bianca.
Per mescolare i colori Newton ideò il disco che porta il suo nome,  facendolo ruotare il disco mescola la luce riflessa dai colori diversi, riflettendo così una luce biancastra. 
Si ottiene l’illusione che i colori tendano ad uniformarsi e a diventare bianchi.

Il Bianco è dunque l’unione di tutti i colori, mentre il Nero è l’assenza della luce e quindi dei colori.

Il materiale che ti serve è:
·         un foglio di carta bianco, formato A4
·         un CD vecchio che non ascolti più (se non trovi il CD utilizza un cartone spesso)
·         un rotolo di nastro adesivo trasparente
·         un goniometro (se non hai il goniometro prova comunque!!!)
·         dei pennarelli colorati (rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto)
·         una matita e una gomma per cancellare 
·         forbici a punta tonda
·         un pennarello a punta larga

Ed ora iniziamo…buon lavoro!

1.    Poggia il CD sul foglio di carta A4 e con la matita disegna il perimetro;
2.    Disegna anche il foro centrale del CD sul foglio;
3.    Ritaglia con le forbici il cerchio che hai disegnato sul foglio. Mi raccomando cerca di farlo con precisione;
4.    Ora con il goniometro disegna le aree da colorare. Disegna una retta che parta dal centro del cerchio e falla arrivare fino al bordo e da qui disegna i vari spicchi:

·         angolo di 61°: colore rosso
·         angolo di 34°: colore arancione
·         angolo di 54,5°: colore giallo
·         angolo di 61°: colore verde
·         angolo di 54,5°: colore azzurro
·         angolo di 34°: colore indaco

·         angolo di 61°: colore violetto


5. E' arrivato il momento di colorare gli spicchi 

6.    Una volta ottenuto il disco colorato, con il nastro adesivo trasparente attaccalo al CD in modo che non si stacchi
7.    Ora fai un foro al centro del CD e infila il pennarello a punta larga proprio nel foro. Se il pennarello è troppo piccolo trova qualcosa di più grande
8.    E’ arrivato il momento di far ruotare il CD e, come per magia, i colori si mescoleranno e apparirà il BIANCO!
Se l’esperimento non riesce riprova! Hai solo bisogno di un po’ di allenamento o di aumentare la velocità di rotazione del CD.
Buon divertimento!!! 

A cura di Anna La Barbera

Astronomia parte 1. Giochi di cielo alla spicciolata. Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari



Giochi di cielo alla spicciolata

Se le stelle fossero visibili in un solo posto della Terra tutti ci andrebbero per ammirarle! Franco Pacini grande astrofisico di fama mondiale, cittadino onorario di Urbino che ne custodisce le spoglie, amava ripetere sempre questa espressione di Seneca.
Dal balcone o da un a finestra possiamo riappropriarci del rapporto con l’altra metà del paesaggio, il cielo; scoprire così che la volta celeste non è incomprensibile e non servono costosi strumenti per ammirare le stelle. I nostri occhi bastano! Allora impariamo a volgere lo sguardo in alto, spegnere le luci di casa, dischiudere gli occhi sul manto nero e chiamare le stelle per nome. Non importa se riusciamo a vedere solo uno spicchio di cielo, lì iniziamo a rintracciare le stelle esposte come gioielli.
Quest’anno, il 23 Ottobre 2020, sono cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, poeta dell’educazione che ha saputo insegnarci la festosità intellettuale per passare dalla costruzione fantastica al saper pensare criticamente.
A Gianni Rodari dedichiamo i nostri giochi di cielo alla spicciolata.

“I nomi delle stelle sono belli” da Filastrocche in Cielo e in Terra di Rodari.
                    I NOMI DELLA STELLE SONO BELLI
                    SIRIO, ANDROMEDA, L’ORSA, I DUE GEMELLI
                    CHI MAI POTREBBE DIRLI TUTTI IN FILA
                    SONO PIU’ DI CENTO VOLTE CENTOMILA
                    IN FONDO AL CIELO, NON SO DOVE E COME,
                    C’E’ UN MILIONE DI STELLE SENZA NOME:
                    STELLE COMUNI, NESSUNO LE CURA,
                   MA PER LORO LA NOTTE E’ MENO SCURA

E iniziamo con il riconoscimento di Sirio. Vedi Astronomia parte 2. Sirio dov'è?. Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari

Astronomia parte 2. Sirio dov'è? Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari



 Tratto da Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari

                    I NOMI DELLA STELLE SONO BELLI
                    SIRIO, ANDROMEDA, L’ORSA, I DUE GEMELLI
                    CHI MAI POTREBBE DIRLI TUTTI IN FILA
                    SONO PIU’ DI CENTO VOLTE CENTOMILA
                    IN FONDO AL CIELO, NON SO DOVE E COME,
                    C’E’ UN MILIONE DI STELLE SENZA NOME:
                    STELLE COMUNI, NESSUNO LE CURA,
                   MA PER LORO LA NOTTE E’ MENO SCURA

SIRIO dov’è? Possiamo rintracciarla nel cielo vero?
Sì, Sirio è ancora visibile nel cielo di primavera, appena si fa sera, tutta spostata verso ponente.

Ecco come fare: si rintraccia sempre a Ovest la costellazione di Orione, molto ben identificabile, ci sono tre stelle luminose allineate nel centro, in alto poste un po’ oblique ci sono due stelle, mentre altre due stelle sono sotto le tre stelle allineate. Si prendono come riferimento le tre stelline allineate, ora si fa scivolare lo sguardo a sinistra un po’ in diagonale e in una zona di cielo buio si scorgono due stelle, quella in alto, la più brillante è Sirio.


A cura di Ninia Speziale, Astrofili Circolo Legambiente di Urbino

Passeggiata virtuale al Parco delle Vigne di Urbino - 14° appuntamento

  Prosegue la nostra passeggiata virtuale al Parco delle Vigne. La protagonista del 14° e ultimo video è una delle più diffuse e carat...